2007 – 2017
IL DESIGN DELLE DONNE
Milano oltre a essere riconosciuta quale centro di comando dell’industria, della finanza e città della moda per eccellenza, ha costruito la sua identità anche in qualità di capitale internazionale del design.
Lindsey Adelman, Woodchuck Wp.01.01 in brushed brass with walnut. Photo by Marc Patrick | photo of jewels by Alberto Zanetti
Con la sua architettura mutevole che spazia dal medievale al neoclassico, dal gotico al liberty, dal moderno al razionalismo, è un luogo che nella riservatezza dei suoi cortili più nascosti, cela il lavoro di sapienti professionisti e artigiani dell’estetica, trovando il suo più alto momento espressivo nel mese di aprile, durante il Salone del Mobile – quando ogni anno la città è pronta ad accogliere e presentare le ultime novità del design internazionale.
Il Salone del Mobile ha la straordinaria capacità di essere allo stesso tempo un appuntamento esclusivo e una festa aperta a tutti. È una maratona appassionante – per alcuni estenuante – costituita da mostre, presentazioni, conferenze e installazioni che invadono ogni angolo di Milano.
Patricia Urquiola, Jellies Family – Kartell, 2014. | photo by Alberto Zanetti
Qualcuno di questi eventi è più spettacolare, qualche altro forse da dimenticare, ma è indubbio che la settimana del Salone attiri da ogni parte del mondo non solo i protagonisti del settore ma anche semplici appassionati che vedono nel design un territorio da scoprire, un mondo da cui attingere inedite ispirazioni, nuovi punti di vista e straordinarie visioni del mondo che ci circonda. Perché questo fa il design: attiva circuiti di conoscenza basati sul progetto, sulla riflessione e sulla ricerca, per dimostrare che una via diversa è possibile. Chi crede infatti che il Salone sia incentrato su oggetti in bella mostra compie un grave errore.
Cristina Celestino, plumage vase — Botteganove Vase Collection, 2016. photo by Mattia Balsamini | photo of jewels by Alberto Zanetti
Il Salone è soprattutto il prodotto delle idee e delle persone che lo animano, gli imprenditori, i giornalisti, gli artdirector e certo, i designer. Si è curiosi di scoprire chi sarà l’ultima rising star a calcare il tappeto rosso, e con questa, nella migliore delle ipotesi, un originale approccio al mondo del progetto che è ovviamente specchio del nostro tempo. Negli ultimi anni la questione di genere per gli abitanti di questo elettrizzante palcoscenico è progredita tanto quanto è accaduto all’interno della nostra società. Basti pensare che la grande Gabriella Crespi fu una delle poche donne a frequentare il Politecnico di Milano negli anni ’40, quando le ragazze erano scoraggiate a seguire questo tipo di percorso formativo.
Inga Sempé, Collo alto flat ware – Alessi, 2013. | photo by Alberto Zanetti
Di norma non sono propensa a fare distinzione tra un architetto e una donna-architetto, ma è indiscutibile che negli ultimi anni sia notevolmente aumentata la presenza delle signore non solo nel mondo dell’architettura, ma anche in quello del design industriale. Ultimamente il design di prodotto al femminile ha riscosso sempre più attenzione. La mostra in Triennale inaugurata lo scorso Aprile 2016, dal titolo W. Women in Italian Design, a cura del direttore della Triennale Design Museum Silvana Annichiarico, ha presentato e catalogato le voci più interessanti della storia di questa disciplina insieme a altre attive oggi, restituendoci un panorama variegato e policromo.
India Mahdavi, The Gallery At Sketch, 2014 London. Photo by Rob Whitrow. Courtesy of India Mahdavi | Chair: courtesy of Gebründer Thonet Vienna, photo by Alberto Zanetti
Text by Maria Cristina Didero